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L'incubatoio ittico di Marta, Lago di Bolsena
L'incubatoio ittico di Marta (VT), intitolato alla Madonna Santissima del Monte e gestito dalla "Cooperativa Pescatori Martana", è situato nella località 'Borgo dei Pescatori' ed è stato inaugurato nel 1996 per il sostentamento della pesca nel lago di Bolsena agevolando così il lavoro dei pescatori locali e ripopolando quindi il pesce presente nel lago.
Nell'incubatoio vengono principalmente fatte schiudere uova di coregone, la specie più pregiata e richiesta, nelle 60 bottiglie di Zug (di cui circa 35 regolarmente attive), particolari campane di vetro collegate alle vasche della nursery che utilizzano l'acqua stessa del lago. Trascorsi 35/40 giorni, le uova si schiudono e nascono milioni di avannotti di coregone che verranno poco dopo rilasciati nelle acque del lago laziale trasportati al largo dai pescatori martani con le loro barche all'interno di contenitori. Solitamente le semine di coregone avvengono a marzo.
Successivamente passato qualche anno e raggiunta la misura giusta, i coregoni saranno pescati e commercializzati.
Il locale, di proprietà del comune, è stato ultimamente rinnovato e ristrutturato.
L'incubatoio di Marta si trova sul lungolago in via Amalasunta ed è uno dei più grandi d'Europa.
Ogni anno l'incubatoio ittico martano è meta di visite didattiche da parte delle scolaresche del viterbese che si recano nella struttura posta di fronte al lago per ammirare, da vicino, le campane di vetro dove si trovano immerse le uova incubate continuamente movimentate dalla corrente d'acqua dal basso verso l'alto.
Le stesse sono disposte in file ordinate con davanti le vasche piene di avannotti per permettere ai visitatori di osservare più da vicino la crescita delle uova e anche di avere più spazio per gli addetti lavoratori nella struttura.
Un analogo incubatoio ittico è presente a Bolsena sulla sponda di lago opposta.
La prima semina di coregoni nel lago di Bolsena avvenne nel 1891 con l'immissione di 60.000 avannotti ottenuti da uova provenienti dal lago di Costanza.
Il coregone non è una specie autoctona ma è stata immessa nel lago più grande del Lazio a fine 1800 dai laghi del nord Italia. La sua affermazione si deve alla grande disponibilità di alimenti fornita dal plancton e alla notevole diminuzione dei predatori come il luccio.
Vive in acque fredde e altamente ossigenate a 70-80 metri di profondità con tempi di crescita piuttosto rapidi.
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Uova di coregone in bottiglie di Zug
Avannotti di coregone appena nati
Un coregone